Trieste, Giorgi e Bertoldi: È come terrorismo, più tutele a forze dell’ordine

“Siamo sotto shock per quello che è successo a Trieste. Due poliziotti morti uccisi a colpi d’arma da fuoco in Questura. Non importa la nazionalità degli assassini o il colore della loro pelle, lo Stato deve saper dare risposte adeguate e tutela reale, a chi ogni giorno, per pochi euro, lo rappresenta e difende i cittadini. Abbiamo bisogno sopratutto di pene certe che, anche nella loro massima e più dura espressione, oggi paiono inadeguate rispetto a questi efferati crimini. Anche perché la frase: ‘restino a marcire in galera’ è un eufemismo e pura utopia! Questi criminali, che pesano sulle spalle degli italiani, escono dalla galera senza lontanamente aver scontato quella pena, che il loro comportamento dovrebbe prevedere”. Cosi Lorenzo Giorgi, Assessore al Comune di Trieste e membro del Comitato scientifico dell’Istituto Friedman. “Esprimiamo il nostro dolore e il nostro cordoglio alle famiglie delle vittime e alla Polizia di Stato e chiediamo al Parlamento che le pene da prevedere, per l’aggressione nei confronti delle Forze dell’Ordine, come quella di oggi, siano equiparate agli atti di terrorismo. Bisognerebbe anche iniziare a punire gli aggressori invece che i poliziotti, visto che ad oggi coloro che si sono difesi sono finiti in un calvario giudiziario. Soltanto legittimando chi ci difende e dando loro maggior potere, facendo prevenzione e garantendo la stessa sicurezza delle donne e degli uomini in divisa, si garantisce maggior serenità a tutti i cittadini”. Alessandro Bertoldi, Direttore esecutivo dell’Istituto liberale Milton Friedman commentando l’uccisione dei due poliziotti in questura a Trieste.

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