CHIUSURE DOMENICALI: PEIRONE, “PROPOSTA AVREBBE IMPATTO NEGATIVO SU LAVORATORI E FAMIGLIE”

Ufficio Stampa

“La chiusura domenicale dei centri commerciali è una proposta di legge che, se approvata, avrebbe un impatto negativo sia sull’occupazione che sulle famiglie, gli anziani e i giovani che li frequentano, in quanto luoghi di socializzazione ed aggregazione, specialmente per le zone periferiche delle grandi città.

Come Istituto abbiamo stimato che 40mila persone – un numero equivalente a quattro volte gli occupati dell’Ilva – rischiano il proprio posto di lavoro. Nei centri commerciali lavorano 553mila addetti, sono frequentati da 2miliardi di persone all’anno che fanno acquisti in 35mila negozi, i quali generano un volume d’affari pari a 51 miliardi, il 3,5% del Pil. Il fatturato della domenica corrisponde al 18% dei ricavi complessivi. Inoltre, ancora una volta non si tiene conto del conseguente inevitabile spostamento dei consumi verso le piattaforme online, con benefici a grandi soggetti quasi sempre non italiani.

Per questo chiediamo al Governo ed in particolare al Ministro del Lavoro Luigi Di Maio, di cambiare rotta su questo provvedimento che non porterebbe giovamento a nessuno, ancora meno ai lavoratori” – È quanto ha affermato Peirone, Presidente del Comitato scientifico dell’Istituto Milton Friedman Institute, commentando le parole di Massimo Moretti, presidente CNCC, Consiglio Nazionale Centri Commerciali che ha presentato la raccolta fondi che si terrà nelle domeniche 17 e 24 febbraio in 314 centri commerciali d’Italia, da destinare all’acquisto di nuove ambulanze per la Croce Rossa Italiana, iniziativa lodevole per la quale l’Istituto Milton Friedman esprime il suo apprezzamento.

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