LIBANO, LA REPRESSIONE DEL DISSENSO POLITICO: IL CASO OMAR HARFOUCH

Omar Harfouch, cittadino libanese (residente in Francia da 30 anni), membro del Comitato scientifico dell’Istituto Friedman, e da tempo attivista contro la corruzione in Libano, è stato recentemente accusato di “tradimento” per aver “mantenuto contatti con cittadini israeliani”. Per lui è stato emesso un mandato di arresto e potrebbe essere processato davanti a un tribunale militare. Il “Centro strategico europeo per l’intelligence e la sicurezza” ha colto questa opportunità per fare il punto attraverso un dossier sulla legislazione e sulle pratiche che troppo spesso vengono utilizzate per mettere a tacere ili dissenso nel Paese dei Cedri.

“L’affare Omar Harfouch”: un richiamo ai fatti:

Nel tardo pomeriggio del 29 marzo 2023, Omar Harfouch ha partecipato a un convegno organizzato presso il Parlamento Europeo a Bruxelles dal titolo “Stop supportig terrorism”.

Ad un certo punto, il presidente della sessione ha deciso di dare la parola al signor Harfouch (che era seduto in sala e non presente sul podio accanto ai relatori principali) ed è intervenuto brevemente (per circa tre minuti) sul tema della corruzione in Libano.

Nei giorni successivi è stato violentemente aggredito a Beirut da media di sinistra, Hezbollah e Autorità libanesi, che lo hanno accusato di “aver preso contatto con uno Stato nemico” (Israele). Particolarmente virulento nei suoi confronti è stato il quotidiano al-Akhbar, ritenuto “vicino a Hezbollah”.

Il sistema giudiziario militare ha quindi avviato un procedimento contro il signor Harfouch per “tradimento” e ha emesso un mandato di arresto nei suoi confronti. Da allora, Omar Harfouch è stato oggetto di una vera e propria campagna di odio e denigrazione.

Nello studio elaborato i fatti concreti, presentati nel modo più oggettivo possibile.

LEGGI QUI LO STUDIO COMPLETO

Immagine: RSI Radiotelevisione svizzera

Related Blog

Leave a CommentYour email address will not be published.